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Lunedì 31/03/2025 - Mt 7, 1-5

  • Immagine del redattore: Marco Acquati
    Marco Acquati
  • 29 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 31 mar

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In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Siamo tutti ipocriti. Siamo ipocriti tutte le volte in cui, soprattutto nei rapporti con i più bisognosi, ci accontentiamo della relazione minima indispensabile, che si ferma alla superficie. Siamo ipocriti quando il demonio instilla in noi il dubbio secondo il quale, in tanti casi, non è possibile costruire un rapporto di sostanza con il prossimo, che permetta di aprire il cuore suo e nostro e che ci conceda di compiere un passo nuovo verso una vita di amore. E allora ci accontentiamo di nasconderci dietro una maschera (nel teatro greco l’ipocrita era appunto l'attore che recita indossando la maschera).

Gesù non solo ci invita a liberarci da questo inutile e ingombrante orpello (la trave nell' occhio) ma ci spiega anche l'esercizio conseguente (vederci bene e togliere la pagliuzza dall'occhio del fratello). Quindi - occorre precisarlo - chiede di costruire un rapporto di prossimità, perché per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello, non solo devi vederci molto bene, ma devi anche essergli molto vicino.

Di conseguenza, togliere la trave ci aiuta a costruire nuove situazioni di sana e utile relazionalità. Tutte situazioni dove, peraltro, una solida trave è molto utile.

Trave sovraporta. Liberarci delle nostre ipocrisie ci aiuta ad aprire nuove porte. Gesù è stato capace di aprire porte in luoghi inaspettati, anche ai bordi di un pozzo (vedi Samaritana). Non siamo fatti per stare in stanze separate e non incontrarci mai, ma per aprire porte ampie fra di esse. Porte ampie per le quali una solida trave sovraporta è necessaria.

Trave sottotetto. Tutti abbiamo bisogno di un tetto per proteggerci dalle intemperie. Ma una sola trave (e neanche due…) non è sufficiente per reggere un tetto. Bisogna mettere insieme le proprie risorse (e le proprie travi) per avere una solida copertura contro le intemperie della vita. Liberarci dalle nostre ipocrisie è costruire un tetto comune, che ci accolga tutti.

Trave da ponte. “Costruire ponti non muri” ce lo diciamo spesso in questi tempi nei quali si parla di guerre e di difendere i confini. Ma per costruire un ponte, come per un tetto, una trave non basta. Bisogna mettersi insieme e riconoscere il proprio fratello come risorsa. Liberarci delle nostre ipocrisie e muoversi verso i fratelli, di ogni latitudine e pensiero, è il primo passo verso un mondo di pace. Chi cammina nella luce sa che questa è un’arma potente di pace.


Come ulteriore spazio di riflessione, vi riporto questo articolo. Si parla dell’incontro tenutosi a Nemi (Roma) della Commissione degli episcopati dell’Unione europea. La visione europea sulla pace e sul costruire ponti è un tema urgente e necessario. https://www.agensir.it/europa/2025/03/28/mons-baturi-cei-europa-sia-comunita-di-popoli-nella-pace-sui-migranti-litalia-non-sia-lasciata-sola/


Ti prego, Gesù, fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.

Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.

Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze.

Fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e di misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.

Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione, in un cammino che non abbia paura di fidarsi ed affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi. Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.

 
 
 

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