Lunedì 17/11/2025 - Mt 4, 18-25

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

3 secondi e 5 centesimi. Questo è il tempo che ci ha messo il recordman mondiale a risolvere il famoso (o famigerato) cubo di Rubik. Potete vedere la registrazione dell'evento qui: 3.057 SECONDS Rubik's Cube World Record SHATTERED By 7-Year-Old Il recordman è un bambino di 7 anni di nome Xuanyi Geng, che detiene il record dallo scorso 13 aprile.

A vedere il video si rimane stupiti. Tra il momento in cui prende in mano il cubo e il momento in cui lo ripone, ricomposto con tutti i colori al loro posto, passa veramente un battito di ciglia. E’ immediato, è “subito”.

Sembra di leggere la stessa immediatezza anche nel racconto evangelico di oggi. Oggi, Matteo ci dice che, in risposta alla chiamata del Maestro, i discepoli reagiscono “subito”. Visto che Matteo lo ripete per entrambe le chiamate, è volutamente una sottolineatura, quasi a farci percepire un tempo di reazione dei discepoli inferiore a 3 secondi e 5 centesimi, meno della soluzione del cubo di Rubik.

La parola greca impiegata per esprimere questo “subito” - eutheos - viene da euthus, che significa dritto, diretto. Quindi, i discepoli hanno reagito senza esitazione, direttamente. Sembra quasi lasciar intendere che l'indecisione e il dubbio non sono entrati nel processo. In realtà, sappiamo che non sempre nei Vangeli il dubbio è escluso dalle relazioni con Gesù, il Maestro. Nell’analogo racconto di Giovanni, il dubbio è ben presente ed è rilevato dall’acuta domanda di Natanaele: “Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?” Inoltre, scorrendo lo stesso Vangelo di Matteo fino in fondo, si scopre che i discepoli, davanti al risorto dubitavano (Mt 28, 17). Quindi, la subitanea risposta dei discepoli non esclude il dubbio. C’è qualcosa in più da comprendere sull’immediatezza della reazione alla chiamata del Maestro.

Nella mia vita, frequentando Messe, mi è capitato talvolta di sentire il predicatore sottolineare l’importante valore dell’immediatezza di questa risposta, a prescindere dal contesto odierno e personale, quasi che, di fronte alla possibile chiamata, noi dobbiamo essere come dei centometristi sui blocchi di partenza.

Eppure, secondo me, questa immagine fa un po’ a pugni con la vera realtà dei personaggi. Questi sono pescatori. Non sono campioni. E’ gente che guarda il mondo con solido e ben radicato disincanto. Sanno che la vita non è un continuo susseguirsi di successi, non è un continuo superamento di un record precedente. Sanno che ci sono momenti gloriosi, dove la pesca è così abbondante da far fatica a portarla a riva, e invece notti dove stai sveglio e non porti a casa neanche un piccolo pesciolino. Sono uomini resilienti, capaci di adattarsi agli alti e bassi della vita, senza mai veramente spezzarsi. E forse è proprio questo ciò che hanno letto nella chiamata del Maestro. La possibilità di una resilienza più efficace, dove non conta il risultato, ma il fatto che c’è un quadro generale dà molto più senso alla realtà rispetto alla presunta alternativa materialista testarda. E’ gente che vive vita “minuta” e, proprio per questo, è bravissima nel cogliere immediatamente quando una persona, dai gesti, dagli sguardi, dall’empatia trasudata, aiuta a comprendere che la sua compagnia va in questa direzione: si può fare un percorso insieme che indubbiamente porta alla comprensione di un senso.

L’immediatezza citata nel racconto evangelico di oggi non è la convinzione di raggiungere il risultato esatto in poco tempo. Questa è convinzione da recordman. È invece la convinzione che è possibile trovare una condizione di resilienza che non presenta falle e che al contempo dà molto più valore al vissuto, qualunque esso sia.

Quindi, cerchiamo e invochiamo questa immediatezza semplice. Non cerchiamo di essere dei campioni della fede. Ma persone in grado di cogliere subito dove è possibile avviare relazioni buone, che tracciano direzioni. E la fede ne verrà arricchita.

Ti prego, Gesù, fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.

Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.

Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze.

Fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e di misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.

Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione, in un cammino che non abbia paura di fidarsi ed affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi. Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.