Lunedì 26/08/2024 - Mc 1, 4-8
- Marco Acquati
- 25 ago 2024
- Tempo di lettura: 3 min

In quel tempo. Vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Da altri brani di Vangelo, sappiamo che vi era una piccola comunità di discepoli attorno a Giovanni il Battista. “Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli… (Mt 11, 2)”. Inoltre, dal Vangelo di Giovanni, conosciamo che Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei discepoli di Giovanni il Battista (Gv 1, 40).
Dal racconto dei Vangeli arriviamo a conoscere come Gesù operò affinché la sua comunità di discepoli crescesse, non di numeri ma di sostanza, e testimoniasse al mondo l’amore del Padre. Ma della comunità di Giovanni conosciamo poco. Giustamente i Vangeli ne parlano poco: non è il loro obbiettivo. Però, è un esercizio istruttivo capire qualcosa di questa piccola comunità di discepoli, che sicuramente non ha avuto gli intenti alti di quella di Gesù, ma che conteneva in sè alcuni fattori interessanti, che la rendono affascinante, nel suo piccolo.
Il brano di oggi dà due spunti. Innanzitutto, è una comunità di peccatori dichiarati. I discepoli di Giovanni non sono perfetti. Ciò che hanno fatto può essere un piccolo peccato venale o un grande peccato mortale. Poco importa. Ora sono uomini e donne in cammino, che stanno cercando di cambiare il proprio modo di pensare e di osservare il mondo. Il termine greco impiegato per “conversione” è “metanoia”, che letteralmente significa un radicale cambiamento del modo di pensare, giudicare e agire. Ce la stanno mettendo tutta per portare avanti questo cambiamento, ma ovviamente non possono riuscire se non si fidano e si affidano. La “metanoia” non è un cammino personale, ma un cammino che si fa insieme, con i fratelli e con il Padre.
Seconda cosa: prima ancora di convertirsi hanno intrapreso un viaggio. Dice il brano che venivano da Gerusalemme e dalla Giudea. Non un viaggio qualunque. Hanno dovuto lasciare le loro certezze (Gerusalemme è la città del Tempio, ovvero della tangibile presenza di Dio sulla terra) per andare nel deserto a incontrare una persona indubbiamente originale, nell’abbigliamento e nella dieta seguita. Hanno lasciato la comodità della tradizione per intraprendere un percorso costellato (sicuramente!) da tanti “Ma chi me l’ha fatto fare!”.
Quindi, la bellezza della comunità di Giovanni è proprio nella sua imperfezione, nel suo “già e non ancora”. Quanto siamo in grado di riconoscere questa bellezza anche nelle nostre comunità? Malmesse, azzoppate, sempre più scarse, ma capaci, in fondo, di cammini arditi. Ci ricordiamo di pregare per loro? Di lodare il Padre per loro?
Un articolo di Agensir porta alla nostra attenzione una piccola comunità cristiana del sud del Libano:
Il confronto con situazioni estreme è un esercizio che può lasciare interdetti. Ma andiamo comunque a scavare nei dettagli. Anche lì c’è chi affronta percorsi arditi, che si domanda “Ma chi me l’ha fatto fare?!?”. Anche lì c’è chi si affida … e quale affidamento!!!
P.S. Se desiderate aiutare questa piccola comunità, qui il link per l’acquisto del loro ottimo olio di oliva: https://olivedeirmimas.com/
Ti prego Gesù fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.
Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.
Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze;
fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.
Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione,
in un cammino che non abbia paura di fidarsi e affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero.
Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.
Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.



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