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Lunedì 24/03/2025 - Mt 6, 7-15

  • Immagine del redattore: Marco Acquati
    Marco Acquati
  • 22 mar
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 23 mar

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In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Sarebbe possibile scrivere tantissimo sulla preghiera del Padre Nostro. Possiamo quantomeno riconoscere che è un’importante dono che Gesù ci ha fatto. Attraverso questa preghiera noi possiamo in ogni momento riscoprire gli elementi essenziali della nostra vita: una vita, appunto, in relazione a Dio e ai fratelli. Le capacità sottese a questa preghiera sono tante e vanno riscoperte. Gesù ce l’ha donata affinché sfruttassimo a pieno tali potenzialità, sebbene Gesù, nel momento che l’ha donata, fosse cosciente che poi noi inevitabilmente l’avremmo spesso recitata meccanicamente.

Lui sapeva (e sa) che per noi la preghiera è una fatica perché deve fare i conti con vite frammentate e nevrotiche. Questa preghiera, così strutturata, ci viene in aiuto, sempre. Molti teologi la considerano come una bussola spirituale che orienta la vita del credente secondo le priorità divine.

Io - che teologo non sono - ritengo che la preghiera del Padre Nostro è quantomeno un valido promemoria.

Per aiutarci a ricordare che siamo fatti per vivere in sobrietà. In primis, è la struttura stessa della preghiera a ricordarcelo. Una preghiera essenziale, senza parole superflue, in contrasto con le preghiere prolisse dei pagani. La richiesta del pane "quotidiano" promuove lo stile di sobrietà, rifiutando l'affanno per l'accumulo e confidando nella provvidenza di Dio. La richiesta del pane è la più umile delle domande del Padre Nostro. Ma volutamente è stata da Gesù posta al centro di questa preghiera, per sottolinearne l’importanza.

Per ricordarci che, agli occhi di Dio, noi siamo uomini e donne semplificati. La complessità connaturata alla natura umana è qui ridotta agli elementi essenziali: perdonato, sotto la cura amorosa di un Padre, che ci libera da ogni inciampo. In questa preghiera l’uomo è visto semplicemente nel suo rapporto con Dio o, meglio, nel rapporto che Dio ha con lui. Questo stile emerge fin dalla prima parola della preghiera: “Padre”. Il discepolo può rivolgersi a Dio chiamandolo semplicemente “Padre”, come ha sempre fatto Gesù. Niente Dio, giudice potente, pronto a lanciare calamità sul mondo. Solo un Padre che accompagna.

Infine, per ricordarci che siamo nella dimensione del Regno. Esce con prepotenza dalle prime tre richieste. Il Regno di Dio è già presente ma in modo incompiuto, come un seme. E’ opportuno richiamare il fatto che il Vangelo, da cui questo brano è estratto, inizia proprio con l’annuncio del Regno (Mt 1,14): «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo». Il Regno è stato seminato fra noi dalla venuta del Figlio, proprio perché tale venuta è testimonianza del fatto che Dio ha tanto amato il mondo da donarci il suo Figlio. La novità è questa e ci parla di accoglienza, servizio, perdono.


Per aiutare ulteriormente la riflessione, concludo riportandovi il testo di un Padre Nostro riscritto dal cardinale coreano Kim (Stephen Kim Sou-hwan - Wikipedia):


Padre nostro che stai in mezzo a milioni di uomini affamati,

che stai nella vita di tutti gli uomini assetati di giustizia,

sia santificato il tuo nome nei poveri e negli umili.

Venga il tuo regno, che è libertà, verità e fraternità nell’amore.

Si compia la tua volontà, che è liberazione e Vangelo da proclamare agli afflitti.

Dona a tutti il pane di ogni giorno: il pane della casa, della salute, dell’istruzione, della terra.

Perdonaci, o Signore, di dimenticare i nostri fratelli

E liberaci dalla costante tentazione di servire al denaro invece che a Te, e da ogni male. Perché tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.

Amen.


Ti prego, Gesù, fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.

Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.

Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze.

Fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e di misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.

Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione, in un cammino che non abbia paura di fidarsi ed affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi. Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.

 
 
 

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