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Lunedì 24/02/2025 - Mc 10, 35-45

  • Immagine del redattore: Marco Acquati
    Marco Acquati
  • 21 feb
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 24 feb

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In quel tempo. Si avvicinarono al Signore Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato? ». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Talvolta basta fare un passo. Un passo deciso. Talvolta iniziare a muoversi nella direzione tracciata è il primo passo verso una vita illuminata dall'Amore.

Prima di tutto, per fare il primo passo occorre non essere seduti. La considerazione è più che evidente, ma è bello osservare come essa traspare attraverso i versetti di questo brano. Giacomo e Giovanni dicono: concedici di essere seduti. La dimostrazione che questi non abbiano capito un tubo salta fuori anche da questo breve passaggio. I commentatori intendono, giustamente, questo “star seduti” come l’appartenenza a un luogo di potere o prestigio. Ma io - consentitemi - ci vedo anche un’intendere erroneamente la gloria di Dio come un star seduti a rimirare il mondo creato. Mentre invece la gloria di Dio è il servizio - come emerge dal resto del brano - è muoversi, è sporcarsi le mani.

Poi, fare il primo passo è chiedere. Tralasciamo un attimo il fatto che qui i due protagonisti chiedono male e fanno una richiesta sbagliata. Ma Gesù risponde e, con una pazienza inossidabile, dice: che cosa volete che io faccia? Ovvero: io sono qui e sono ad ascoltarti, qualunque domanda balorda tu possa farmi. Non perché Gesù sia disposto meccanicamente a soddisfare ogni richiesta, ma perché ascoltare, per il Maestro, è il primo passo di un cammino pedagogico. Osservate bene: Gesù non stronca la domanda degli apostoli, ma sfrutta l'occasione per accompagnarli a comprendere meglio lo stile di vita del discepolo di Cristo. Gesù, a esempio di Dio Padre, non esegue ciò che tu ritieni giusto per te, ma ciò che Lui sa essere il bene per te. Gesù orienta e guida, sempre, basta chiedere.

Infine, compreso quanto sopra, il primo passo deve essere quello giusto, ovvero verso il servizio. Il Figlio di Dio indica proprio la diaconia come itinerario di pienezza. L'uomo è creato proprio per darsi, per mettersi a disposizione dell'altro, per generare vita servendo. Il Gesù-Servo vive la propria esistenza scegliendo sempre l'ultimo posto, perché si volgano gli sguardi verso quelle che sono le preferenze di Dio: i poveri, gli emarginati, i dimenticati. Di fronte a un mondo dove gli arroganti vogliono far sentire la loro voce, diventa sempre più vitale presentare la testimonianza non violenta del servizio.

E’ bello ciò che la conferenza episcopale dei vescovi cattolici statunitensi ha dichiarato. Di fronte a una nuova politica che mette in pericolo anche il servizio di chi lavora con i migranti, la USCCB ha detto: “Quando una persona bisognosa si presenta davanti a noi, non controlliamo i suoi documenti prima di servirla come Cristo ci ha insegnato. Il ministero dei migranti non è marginale rispetto all'opera della Chiesa. È centrale. Istituzionalizza quelle opere di misericordia corporale che sono espressione dell'amore di Cristo.” https://www.americamagazine.org/politics-society/2025/01/16/usccb-annual-report-religious-liberty-migrants-249724


Ti prego, Gesù, fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.

Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.

Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze.

Fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e di misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.

Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione, in un cammino che non abbia paura di fidarsi ed affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi. Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.


 
 
 

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