Lunedì 19/05/2025 - Gv 8, 21-30
- Marco Acquati
- 18 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 19 mag

In quel tempo. Di nuovo il Signore Gesù disse ai Giudei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole molti credettero in lui.
“Vengo anch'io. No, tu no” è un famoso brano di Enzo Jannacci del 1967. La musichetta orecchiabile nasconde un messaggio forte e per certi versi scomodo (alcuni versi furono addirittura censurati): ci sono gruppi di persone della società che sono esclusi senza reale motivo, quasi per capriccio, per “vedere di nascosto l'effetto che fa.”
Nel brano di oggi, Gesù sta fronteggiando i rappresentanti di un settore importante della società dell'epoca. Gesù sta parlando con l’establishment religioso del tempo, farisei, scribi e sacerdoti. La frase “Dove vado io, voi non potete venire”, se slegata dal contesto, ricorda il “vengo anch'io, no tu no” di Jannacci, solo che per Gesù quelli impossibilitati a venire sono coloro che escludono gli altri dalla possibilità di salvezza e quindi dalla stessa possibilità di vita.
C'è un ribaltamento di ruoli. Nel contesto della contestazione sociale - quale quello in cui la canzone si inserisce - si denuncia l’agire capriccioso da parte di chi può e che porta a tagliare fuori. Gesù, invece, sottolinea come la testa e il cuore di chi si sente in una posizione di rilievo porta inevitabilmente ad auto-escludersi dal percorso di vita che Gesù propone.
Scribi, farisei e sacerdoti, con la loro applicazione della legge, con la loro ipocrisia, con il loro sentirsi eletti, con la loro diffidenza nei confronti di Gesù - che invece, scandalosamente, annuncia che il primo posto è per i pubblicani e le prostitute - si stanno tagliando fuori da un'opzione di vita dove ogni istante è bello perché amato.
Gesù non esclude nessuno. Anche la frase che ho estrapolato da questo brano fa capire come chi si esclude, per Gesù, è perché l'ha scelto.
Gesù è accogliente. Accoglienza che si manifesta con tenerezza; una tenerezza che si rivela attraverso sguardi compassionevoli, lacrime di condivisione e mani che toccano per guarire e accompagnare. Questa tenerezza è accessibile ai credenti attraverso una preghiera intesa, che è lasciarsi toccare da Cristo, e attraverso la carità, che è il modo in cui noi tocchiamo Lui nel prossimo.
Per continuare la riflessione, riporto un articolo di Agensir che va sulla scia delle riflessioni appena esposte. https://www.agensir.it/chiesa/2025/05/14/con-pietro-per-rilanciare-la-missione/
Una lettura particolare dell'esperienza del nuovo papa: la missione. Un’esperienza che sicuramente l’ha formato in una direzione di accoglienza e ascolto.
Ti prego, Gesù, fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.
Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.
Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze.
Fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e di misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.
Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione, in un cammino che non abbia paura di fidarsi ed affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi. Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.



Commenti