Lunedì 18/11/2024 - Mt 4, 18-25
- Marco Acquati
- 17 nov 2024
- Tempo di lettura: 3 min

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Le scelte importanti non sono mai inutili, perché veicolano un messaggio e dicono chi siamo. Le scelte di Gesù testimoniano il Padre e indicano la via per essere con il Padre.
All’inizio della sua predicazione, Gesù sceglie due coppie di fratelli affinché percorrano la strada con Lui. Sceglie che siano in coppia perché la sequela del Signore non si fa mai da soli. Abbiamo bisogno di un fratello al nostro fianco, perché il calore umano, la voce nota con cui confidarsi è il carburante che ci permette di continuare il cammino anche quando si fa faticoso. Gesù lo sa bene, tant’è che quando poi li manda in missione, li invia a due a due. Non sono le scarpe tecnicamente migliori che a ricordarci che c’è da raggiungere una meta, ma è la parola con il "fiatone" del tuo compagno di viaggio. Gesù parte da una semplice fratellanza, per avviare il percorso che porta poi alla fraternità, sotto l’abbraccio di un unico Padre.
Ed è proprio il Padre a ricordarci che il padre terreno va lasciato. Come Giacomo e Giovanni lasciano il loro padre Zebedeo. Il distacco dal padre non va frainteso, come se Gesù voglia suggerire di disinteressarsi dei propri genitori. Nel popolo ebraico il padre significa rapporto con i propri antenati, l'attaccamento alla tradizione. Non c’è tempo per guardarsi indietro quando si avvia la strada del Vangelo. Il padre terreno sarà sempre in te e gli sarai sempre grato perché ti consentirà di generare quella particolare declinazione del Vangelo per la gente del tuo tempo in grado di attraversare le generazioni, unendo il tuo passato con la freschezza e la giovinezza della Buona Novella. Sarai sempre stupito del fatto che l’incontro con Gesù ti permette di spingerti oltre, parlare lingue nuove, sebbene le tue radici sono chiare e ineliminabili.
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Gesù sceglie anche, in questo racconto, di testimoniare un amore materno, che risana e guarisce. Nel cammino di sequela serve anche una Madre che curi le tue ferite, che guarisca le tue malattie. “... E guarirai da tutte le malattie / Perché sei un essere speciale / Ed io, avrò cura di te ...”. Gesù si raccomanda che ogni fratello o sorella in difficoltà vada strappato dal male, dalla droga, dalle passioni sfrenate, dal carattere irascibile e aggressivo, dalla disperazione, dal senso di inutilità. Di tutto questo abbiamo bisogno, perché veramente liberi possiamo proseguire nella gioiosa sequela.
Abbiamo bisogno di fratelli in grado di fare la strada con noi, di padri che siano radici e non lacci, e di madri capaci di guarire e consolare.
Ti prego, Gesù, fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.
Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.
Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze.
Fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e di misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.
Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione, in un cammino che non abbia paura di fidarsi ed affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi. Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.



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