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Lunedì 16/12/2024 - Mt 1, 18b-24

  • Immagine del redattore: Marco Acquati
    Marco Acquati
  • 15 dic 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 16 dic 2024

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In quel tempo. Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Quale sarebbe stato il destino di Maria se Giuseppe non avesse agito in questo modo? Quasi sicuramente lapidata.

Questo è quello che stabiliva la legge. E’ stato il muoversi di Giuseppe nell’ambito dei profondi sentimenti umani che l’ha salvata.

Tornano alla memoria le parole di don Tonino Bello: “Ma io penso che hai avuto più coraggio tu a condividere il progetto di Maria, di quanto ne abbia avuto lei a condividere il progetto del Signore. Lei ha puntato tutto sull'onnipotenza del Creatore. Tu hai scommesso tutto sulla fragilità di una creatura. Lei ha avuto più fede, ma tu hai avuto più speranza. La carità ha fatto il resto in te e in lei.”

Ci sono vittime della fredda logica delle strategie internazionali. Qualcuno decide e masse di persone si trovano dislocate. Qualcuno valuta e famiglie si trovano smembrate. E’ la rigorosa legge che non ammette sfumature, in numero e varietà tale come sono le sfumature della vita di ciascuno. Nel caso di Giuseppe è l’applicazione della legge della Torah che avrebbe fatto una vittima. Oggigiorno sono altre leggi che fanno vittime.

A Chatila, in Libano, 35000 profughi palestinesi vivono in mezzo chilometro quadrato. Campo creato nel 1948 nel corso del primo esodo forzato palestinese. Sono trascorsi 75 anni e ancora c’è rancore e voglia di tornare alle terre di origine.

Giuseppe agisce secondo una voce che sente nel sogno, ovvero nella realtà più eterea che entra nel catalogo delle esperienze umane. E’ nel sogno che la logica salta.

A Gaza City, nella parrocchia latina, si cerca di costruire un’oasi di pace e speranza, mentre tutt’intorno c’è distruzione. Lì si distribuiscono viveri, prendendo da quel poco che si ha. E’ un sogno che va oltre la violenta realtà. E' la dimensione più propriamente umana, ben diversa da quella delle grandi potenze o di quella di chi muove i capitali.

Il sogno (non l’incubo) è quello spazio caldo e soffice dove ci piace rimanere, sebbene all’interno del sogno non seguiamo le logiche umane condivise e accettate. Se Giuseppe non avesse dato ascolto a quel sogno, non avremmo avuto la venuta del Salvatore del mondo. E’ il sogno, non la fredda legge delle relazioni interessate, che diventa generativo. Nel sogno non c'è calcolo, c'è solo istinto buono.


Però a nessuno di noi capita di incontrare una donna incinta per opera dello Spirito Santo, né di vivere come rifugiati in uno stato di guerra. Ma a tutti noi capita di vivere la legge delle relazioni interessate o di esser dentro alla legge del mercato. Sul posto di lavoro vige la legge della massimizzazione del profitto, che ahimè può trovare declinazione anche nelle quotidiane relazioni umane. Tutti noi, in vari modi, veniamo portati ad acquistare prodotti più convenienti, ma la cui produzione non segue minimi criteri di rispetto umano.

Sognare una realtà diversa è l’invito che ci viene dalla lettura di oggi. Amare il prossimo, anche contro la logica che il rapporto di lavoro ci impone, è gettare la fondazione per una realtà di speranza. Fare acquisti e scelte che vadano nella direzione del rispetto delle persone e dell’ambiente è essere generativi.


Ti prego, Gesù, fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.

Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.

Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze.

Fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e di misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.

Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione, in un cammino che non abbia paura di fidarsi ed affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi. Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.

 
 
 

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