Lunedì 14/07/2025 - Lc 8, 4-15
- Marco Acquati
- 13 lug
- Tempo di lettura: 3 min

In quel tempo. Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, il Signore Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché “vedendo non vedano e ascoltando non comprendano”. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza».
Il brano di oggi - molto noto - è un percorso sulla capacità di ascolto e, di conseguenza, di cambiamento. L'uomo è anzitutto orecchio e la sua capacità di cambiare dipende dalla sua disponibilità all'ascolto. Le tre situazioni negative che la parabola descrive - la strada, le pietre e i rovi - sono esperienze comuni che tutti attraversano. Ma queste non sono condizioni definitive: sono piuttosto tappe di un percorso che può essere attraversato e superato. Il superamento di queste difficoltà porta alla quarta situazione, quella della terra bella. Il processo di crescita nella fede, speranza e amore trasforma il cuore dell'uomo. Qui il seme rende frutto centuplo, una resa che è impossibile in termini umani, ma che testimonia la potenza divina della Parola. Colui che ha ascoltato la Parola in un cuore bello e buono, la trattiene e produce frutti. La parabola non è un racconto di fallimenti, ma una conferma della certezza e la fiducia al di là delle difficoltà. Con questa parabola, Gesù afferma la sua fiducia nella verità e la sua speranza contro ogni speranza. Nonostante molti semi non portino frutto, la fiducia nel potere trasformante della Parola resta centrale. Il seme non compie nessuno sforzo: la resa del centuplo è solo per fattori esterni. Il cambiamento è garantito per opera della Parola. Secondo questa lettura, i vari tipi di terreno negativo non sono altro che diversi esempi di opportunità, uniche per loro natura, accadute per consentire la crescita, al punto che è possibile dedurre che le situazioni negative che possono capitare possono essere anche più di tre e tante quante sono le anime desiderose del cambiamento del cuore che l’ascolto buono della Parola comporta. La frase finale “Chi ha orecchi per intendere, intenda” è, quindi, un invito a non considerare la parabola come una dottrina statica, bensì come un percorso creativo e partecipativo che coinvolge l'esperienza personale del cambiamento.
Ti prego, Gesù,
fa’che con la tua grazia
io non mi stanchi mai
di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.
insegnami a conoscerti e ad amarti
per imparare da Te
a incontrare e prendermi cura degli altri
e a vivere in pienezza la mia vita.
Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca,
non cerchi cose più grandi delle mie forze;
fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo
di compassione e di misericordia
e che nel mio cuore trovino eco
le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce
di tutti, dei poveri soprattutto,
e che sappia anche partecipare
con ciò che sono
a portare un po’ di Cielo in terra.
Affido a te, Maria, tutti noi
affinché tu ci accompagni,
ciascuno con la propria vocazione,
in un cammino che non abbia paura
di fidarsi e di affidarsi a Gesù,
ma che tenda verso l’alto
e che profumi di santità,
per la gioia del mondo intero.
Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.
santi e Beati dell’Azione Cattolica,
pregate per noi.



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