Lunedì 09/09/2024 - Lc 17, 1-3a
- Marco Acquati
- 8 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!».
Gli scandali sono il divario esistente fra ciò che diciamo e ciò che viviamo. E’ questo il peccato più importante, ma anche quello più difficile da evitare. In particolare Gesù mette in evidenza come il rischio è più grande per chi scandalizza che per chi è scandalizzato, specialmente se colui che soffre per il nostro peccato è un “piccolo”, ovvero uno che conta poco per la nostra società.
Viviamo come peccatori in un mondo di peccatori e quindi siamo inclini a peccare contro gli altri e a sua volta il nostro prossimo lo è contro di noi. Ma non ne consegue che dobbiamo semplicemente seguire la corrente. Piuttosto, dovremmo fare tutto il possibile per evitare di peccare contro gli altri e di indurli al peccato. E dovremmo fare tutto il possibile per evitare di essere indotti al peccato dal cattivo esempio o dall'insegnamento degli altri.
Prendendo spunto dal fatto che siamo all'interno del mese del Creato, una riflessione è possibile su un peccato molto attuale e molto trascurato: l’assenza di cura nei confronti del Creato in sofferenza o - ancor peggio - il compimento di scelte che danneggiano il Creato.
Questo peccato a pieno titolo si sposa con le riflessioni fatte. È noto, infatti, che chi sta soffrendo di più del cambiamento climatico non sono i ricchi e famosi, ma i poveri, quelli ai margini della società, i “piccoli” appunto. Anzi, occorre constatare con amarezza che i popoli più benestanti hanno livelli di produzione clima-alteranti ben più alti di quelli dei popoli poveri. Inoltre, per chi opera coscientemente per danneggiare il clima, la macina da mulino al collo è il minimo che si possa augurare, perché danneggiare il clima vuol dire ammazzare il futuro. Infine, non dobbiamo seguire la corrente: il fatto che nessuno fa niente non giustifica il nostro operato.
La situazione è ogni giorno più grave (es. https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/cambiamento-climatico-e-antropizzazione-tra-le-cau) ma segni di speranza ci sono e anche che operano in una dimensione comunitaria. La Diocesi di Treviso, infatti, ha avviato una comunità energetica rinnovabile.
La Diocesi di Treviso ha dimensioni molto più piccole di quella di Milano, ma chissà che in qualche comunità ambrosiana non si riesca a fare lo stesso.
Visto il tema, eccezionalmente la preghiera dell’Adoro il Lunedì è sostituita da quella del mese del Creato.
Dio Trino, Creatore di tutto,
Ti lodiamo per la tua bontà, visibile in tutta la diversità che hai creato, rendendoci una famiglia cosmica che vive in una casa comune. Attraverso la Terra che hai creato, sperimentiamo amore e nutrimento, casa e protezione.
Confessiamo di non relazionarci con la Terra come un dono Materno da parte tua, nostro Creatore. Il nostro egoismo, l'avidità, la negligenza e l'abuso hanno causato la crisi climatica, la perdita di biodiversità, la sofferenza umana e quella di tutti i nostri simili. Confessiamo di non aver ascoltato i gemiti della Terra, i gemiti di tutte le creature e i gemiti dello Spirito di speranza e di giustizia che vive in noi.
Che il Tuo Spirito Creatore ci aiuti nella nostra debolezza, affinché possiamo conoscere il potere redentore di Cristo e la speranza che si trova in Lui. Che i gemiti dello Spirito facciano nascere in noi la volontà di servirti fedelmente, per ascoltare e curare la Creazione, per sperare e agire insieme a lei, affinché fioriscano le primizie della speranza.
Dio amorevole e Creatore, ti preghiamo di renderci sensibili a questi gemiti e di permetterci di avere la stessa compassione di Gesù, il Signore redentore. Concedici una nuova visione del nostro rapporto con la Terra e tra di noi, come creature fatte a tua immagine e somiglianza.
Nel nome di colui che è venuto ad annunciare la buona novella a tutta la Creazione, Gesù Cristo.
Amen.



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