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Lunedì 04/08/2025 - Lc 10, 8-12

  • Immagine del redattore: Marco Acquati
    Marco Acquati
  • 3 ago
  • Tempo di lettura: 3 min
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In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai settantadue discepoli: «Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

La carità è quella cosa che, come dice San Paolo, se uno non ce l’ha, non è nulla (cfr. 1 Corinzi 13). Però, esistono condizioni perché la carità dia frutti. La carità non funziona a prescindere dalle circostanze.

L’accoglienza è una condizione irrinunciabile. Vedete come in questo brano l’accoglienza è l’elemento che attiva (o disattiva) una serie di cose. Nel primo caso raccontato, l’accoglienza riservata ai 72 genera: 1. l’accettazione di quanto viene offerto - 2. la possibilità di guarire i malati - 3. l’annuncio del Regno. I primi due costruiscono, nell’insieme, un gesto reciproco di carità: l’ospitante offre un pranzo al discepolo e a sua volta il discepolo si rende disponibile a curare chi ha bisogno di aiuto in quella comunità. Nel secondo caso, la non accoglienza conferma solo una delle opere: l’annuncio del Regno. Che non è propriamente “carità”. E’ un’altra delle tre virtù teologali: la speranza. Comunque importante ma che non trova humus nell'accoglienza: anche nel rifiuto la speranza va tenuta viva.

Ciò detto, è sul valore dell'accoglienza che voglio portare oggi la riflessione. Accoglienza che genera carità.

Dai pochi versetti di oggi si può cogliere che l’accoglienza lì esemplificata non è un semplice aprire le porte a qualcuno. Non può esserlo. Perché se così fosse non genererebbe carità, cura e passione, non permetterebbe di prendersi cura dei bisogni degli altri con naturalità. Per attivare questi meccanismi, l’accoglienza non può ridursi a pochi semplici gesti o, ancor peggio, non può essere solo dichiarata. Può sì partire da pochi semplici gesti, ma poi va pensata e vissuta nella realtà dove si è. E magari anche programmata, perché no? Da lì nasce la carità, da lì nascono grandi cose.

Neve Shalom, in arabo Wahat al-Salam, è stata fondata in Israele nel 1972 con l’obiettivo di creare una comunità basata sulla coesistenza pacifica, l’accettazione reciproca, la cooperazione e il rispetto tra due popolazioni. Lì ebrei e palestinesi scelgono di vivere e far crescere i propri figli insieme. Neve Shalom è un esperimento vivo di convivenza pacifica, accettazione delle differenze culturali e religiose e cooperazione tra arabi e ebrei in Israele. Neve Shalom è la dimostrazione tangibile di quell’accoglienza non banale di cui parla il Vangelo oggi. Il fatto che costruisca processi e che getta basi per una società solida è l’implicita conferma che l’accoglienza che lì si esercita non è banale.

Guardate anche voi, toccate con mano come, in questi giorni terribili, l’accoglienza lì vissuta abbia permesso di superare paure e silenzi:




Ti prego, Gesù, fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.

Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.

Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze.

Fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e di misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.

Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione, in un cammino che non abbia paura di fidarsi ed affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero. Maria, Madre della Chiesa, prega per noi. Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.

 
 
 

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