Lunedì 02/09/2024 - Lc 15, 8-10
- Marco Acquati
- 1 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Usare la giusta determinazione e attenzione per le cose che contano veramente, accompagnando il tutto con un pizzico di sana follia.
La donna del racconto cerca accuratamente la moneta dispersa.
Le case della Palestina erano molto buie, perché erano illuminate da un'unica piccola finestra circolare larga non più di 45 centimetri. Il pavimento era di terra battuta ricoperta di canne e giunchi secchi; e cercare una moneta su un pavimento del genere era molto simile a cercare un ago in un pagliaio. La donna spazza il pavimento nella speranza di vedere la moneta luccicare o di sentirla tintinnare mentre si muove.
Questo è lo stile al quale dovremmo attenerci per ciò che veramente conta, ovvero recuperare un fratello o sorella che si è perso. Il desiderio sano di riportare alla vera fonte della vita un compagno/a, un figlio/a, un amico/a o anche un collega di lavoro. Perché non dovrei desiderare con tutto me stesso che un mio prossimo riscopra la gioia di una spiritualità sana e la bellezza del donare e di amare? Questo è entrare nella dimensione dell’Eterno e godere con Lui della stessa gioia.
E la gioia è un po’ folle, altrimenti non è gioia. Se penso alle vicine di casa di questa donna che se la trovano davanti all’uscio a portare l’annuncio della moneta ritrovata, non riesco a non immaginarle mentre si danno di gomito e si scambiano risatine di nascosto.
Una passione forte - se è veramente forte - ci fa fare cose strane, che coinvolgono anche la fisicità. Il grande drammaturgo irlandese Samuel Beckett diceva: “Prima danza, poi pensa. Questo è l’ordine naturale delle cose.” Compiere un gesto fuori dal comune, ironico, sfacciato, viene prima di tutto. Siamo spesso portati a sovra-analizzare le cose e a essere impazienti con noi stessi. E si rimane impigliati in cose che non vanno come desiderato. Dimentichiamo tutto e buttiamoci nelle danze! Godiamoci quel momento di sana follia che libera tutto e ci fa godere di tutto.
(se desiderate approfondire questo tema, qui un breve documento che raccoglie tante interessanti sollecitazioni: Una parola amica, intervento a S. Zeno, 18 luglio 2021 (morti del Foppon... (googlegroups.com) )
Queste riflessioni trovano un parallelo un po’ più laicale in quello che si sta vivendo in questi giorni a Parigi: le paralimpiadi.
Come dice l’articolo, questo evento è l’evidenza che tutti possono fare tutto, secondo le proprie unicità. Anche le vite di questi atleti sono racconti di “recuperi”. Recupero dalla convinzione di non riuscire. Liberazione dal guardare solo a se stessi e i relativi guai. E danzare alla vita, così come si può.
Ti prego Gesù fa’ che con la tua grazia io non mi stanchi mai di cercarti e di adorarti con tutto il cuore.
Insegnami a conoscerti e ad amarti per imparare da Te ad incontrare e prendermi cura degli altri e a vivere in pienezza la mia vita.
Fa’ che il mio cuore non si inorgoglisca, non cerchi cose più grandi delle mie forze;
fa’ che si apra al mondo con il Tuo sguardo di compassione e misericordia e che nel mio cuore trovino eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti, dei poveri soprattutto e che sappia anche partecipare con ciò che sono a portare un po’ di Cielo in terra.
Affido a te, Maria, tutti noi affinché ci accompagni, ciascuno con la propria vocazione,
in un cammino che non abbia paura di fidarsi e affidarsi a Gesù, ma che tenda verso l’alto e che profumi di santità, per la gioia del mondo intero.
Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.
Santi e Beati dell’Azione Cattolica, pregate per noi.
Commenti